In linea di continuità con la riflessione sviluppata nei due precedenti volumi di questa serie, Oltre le religioni e Il cosmo come rivelazione, gli autori di Una spiritualità oltre il mito, tra i maggiori rappresentanti della nuova teologia di frontiera, si rivolgono a tutti coloro che vivono una tensione ormai insostenibile tra la fede tradizionale e l’appartenenza a una società radicalmente nuova, caratterizzata dalla crescita esponenziale delle conoscenze. L’attuale e profonda ricerca di spiritualità, secondo gli autori, trova una risposta più convincente nelle nuove scienze – cosmologia, meccanica quantistica, scienze della mente – che nelle religioni tradizionali; più nella grandiosa epopea del cosmo come «storia della materia che si risveglia» che nel racconto della salvezza proprio della tradizione cristiana. Ed è quanto viene sottolineato a più riprese nel libro, ponendo l’accento sulla riscoperta della «Realtà Cosmica Sacra Totale di cui siamo parte» (José María Vigil), sulla «necessità vitale di una spiritualità dalle radici profonde come gli impulsi insondabili che ispirano lo sviluppo evolutivo dell’universo» (David Molineaux), sul «passaggio dall’insistenza sul progetto umano all’attrazione verso il progetto della Terra» (Mary Judith Ress), sul «recupero del senso della sacralità della Terra e di tutti coloro che la abitano» (Matthew Fox).
E se è proprio all’incompatibilità tra le due visioni che si deve il modo schizofrenico in cui tante persone, figlie allo stesso tempo della scienza e della fede, vivono la loro duplice appartenenza, è urgente trovare indicazioni precise per una rielaborazione del patrimonio simbolico religioso, così da riconciliarlo con un mondo che sta drasticamente cambiando, riunificando il cuore diviso dell’umanità.