top of page

John Selby Spong

Le dodici Tesi

TESI 1.jpg

TESI UNO

Il teismo come modo di definire Dio è morto. Non possiamo più percepire Dio in modo credibile come un essere dal potere soprannaturale, che vive nell’alto dei cieli ed è pronto a intervenire periodicamente nella storia umana, perché si compia la sua divina volontà. Pertanto, oggi, la maggior parte di ciò che si dice su Dio non ha senso. Dobbiamo trovare un nuovo modo di concettualizzare Dio e di parlarne.

Considerando che questa tesi è determinante per tutte le altre, impiegherò più tempo e occuperò più spazio ad affrontarla ri­spetto a tutte le altre. È importante per noi cristiani ammettere la crisi della fede in cui viviamo, per poter così comprenderne l’ori­gine e riconoscere che non può essere negata né ignorata.

La persona che, a mio giudizio, diede inizio a una nuova visione della realtà che ancora oggi sfida la credibilità del modo tradizio­nale di esprimere la mentalità cristiana fu un devoto monaco po­lacco di nome Niccolò Copernico, che visse in un’epoca lontana come il XVI secolo. Tuttavia...

 

(continua...)

TESI 2.jpg

Il cristianesimo è nato da un’esperienza di Dio associata alla vita di un ebreo del I secolo chiamato Gesù di Nazareth. Quali siano state le dimensioni precise di quella esperienza è difficile da dire. I vangeli sono stati scritti tra 40 e 70 anni dopo la condanna a morte di quest’uomo, cosicché non sappiamo come articolarono realmente tale esperienza quelli che furono i suoi primi...

 

(continua...)

TESI DUE

Dal momento che Dio non può essere concepito in termini teistici, non ha senso cercare di intendere Gesù come l’incarnazione di una divinità teistica. I concetti tradizionali della cristologia sono, pertanto, finiti in bancarotta.

TESI TRE

Il racconto biblico di una creazione perfetta e compiuta, dalla quale noi, gli esseri umani, “siamo caduti” con il peccato originale è mitologia pre-darwiniana e non senso post-darwiniano.

Quando venne scritto il famoso racconto biblico della creazione in sei giorni (Gen 1,1-2,3), non esistevano documenti geologici. I popoli dell’antichità ricorrevano ai miti della creazione per spiega­re la loro comprensione delle origini del mondo. L’esperienza del popolo ebraico era che il mondo fosse buono e compiuto, e così venne raccontata la storia di come Dio avesse creato tutto dal nulla. Considerando che Dio era...

 

(continua...)

Quando la nascita verginale venne incorporata alla tradizio­ne nella nona decade dell’era cristiana, nel Vangelo di Matteo, la comprensione del processo di riproduzione era alquanto primiti­va. Nessuno aveva sentito neppure parlare della possibilità che la donna avesse ovuli e che pertanto fosse, dal punto di vista geneti­co, co-creatrice al pari del maschio nella nascita e nello sviluppo di ogni nuova vita umana. La gente di quel tempo pensava...

 

(continua...)

TESI 4.webp

TESI QUATTRO

La nascita verginale, intesa in senso biologico letterale, rende impossibile la divinità di Cristo così come è stata tradizionalmente compresa.

TESI CINQUE

Il teismo come modo di definire Dio è morto. Non possiamo più percepire Dio in modo credibile come un essere dal potere soprannaturale, che vive nell’alto dei cieli ed è pronto a intervenire periodicamente nella storia umana, perché si compia la sua divina volontà. Pertanto, oggi, la maggior parte di ciò che si dice su Dio non ha senso. Dobbiamo trovare un nuovo modo di concettualizzare Dio e di parlarne.

Nella Bibbia, i miracoli non sono esclusivi di Gesù. Secondo le Scritture ebraiche, Mosè opera miracoli, alcuni dei quali piuttosto strani. In un racconto dell’Esodo, Mosè lancia al suolo il suo ba­stone che si trasforma in serpente (Es 7,8-13). Alcuni consistono nel fare uso di

 

(continua...)

Nel libro dell’Esodo si racconta che l’inquietudine del popolo giunse a limiti pericolosi allorché Mosè rimase a lungo assente per ricevere da Dio la Torah e i dieci Comandamenti. Per calmare la propria ansia, il popolo...

 

(continua...)

TESI 6.jpg

TESI SEI

L’interpretazione della croce come sacrificio per i peccati è pura barbarie: è basata su concezioni primitive di Dio e deve essere abbandonata.

TESI SETTE

La risurrezione è un’azione di Dio, Gesù è stato elevato nella direzione del significato di Dio. La risurrezione, pertanto, non può consistere in un risuscitare fisico all’interno della storia umana.

Nulla temono di più i cristiani tradizionali del tentativo d’in­tendere il momento della Pasqua come qualcosa di diverso da un cadavere che ritorna dalla morte per reincorporarsi alla vita spa­zio-temporale del mondo. E, tuttavia, nulla nel Nuovo Testamen­to

​

​

(continua...)

Quando nei vangeli venne scritta la storia di Gesù, tra gli anni 70 e 100, esisteva, come già abbiamo indicato, un consenso gene­rale sul fatto che la terra fosse il centro di un universo disposto su tre livelli. Il luogo in cui Dio abitava era al di sopra del cielo; l’inferno, il luogo del male, era sotto la terra e costituiva il terzo livello

 

(continua...)

TESI 7.jpg

TESI OTTO

Il racconto dell’ascensione di Gesù presuppone un universo a tre livelli (cielo, terra, inferno) e, pertanto, non può essere tradotto nei concetti di un’era post-copernicana.

TESI 9.jpg

TESI NOVE

Non c’è alcun criterio, eterno e rivelato, scritto nella Bibbia o su tavole di pietra, che debba dirigere per sempre il nostro agire etico.

E' Dio che ha redatto i dieci Comandamenti? Naturalmente no. Esistono tre versioni differenti dei dieci Comandamenti nella Bibbia. Una è in Esodo 34, e sembra essere la più antica. La seconda è in Esodo 20: è la versione che ci è familiare, e che viene spesso esposta nelle chiese e...

 

(continua...)

Di tutti i temi di cui mi sono occupato, quello della preghiera e della sua efficacia ha sempre suscitato maggiori reazioni. Credo sia perché, in ultima istanza, la preghiera è l’attività attraverso cui le persone definiscono chi è Dio per loro e cosa intendono con la parola “Dio”...

​

(continua...)

TESI 10.webp

TESI DIECI

La preghiera non può essere una petizione rivolta a una divinità teistica perché agisca nella storia umana in un determinato modo.

TESI UNDICI

La speranza della vita dopo la morte deve essere per sempre separata dalla moralità del premio e del castigo come sistema di controllo della condotta umana. Pertanto la Chiesa deve abbandonare la sua dipendenza dalla colpa come motivazione del comportamento.

Nella liturgia cristiana, si percepisce frequentemente Dio come colui che tutto vede, come il giudice che tutto sa, come qualcuno che è pronto a emettere una sentenza in base alla nostra condotta. Di questo Dio si crede che conservi i registri delle nostre azio­ni fino alla data di oggi, i quali determineranno il nostro destino definitivo, cioè...

​

​

(continua...)

Ciò appare ovvio in teoria, ma nella storia cristiana è stato dif­ficile per i credenti viverlo realmente. Nell’animale umano si dà la stessa ricerca di sopravvivenza che segna tutti gli esseri viventi. La nostra paura di chi è diverso nasce da tale ricerca di soprav­vivenza. Com’è possibile che...

​

​

(continua...)

TESI 12.jpg

TESI DODICI

Tutti gli esseri umani sono fatti a immagine di Dio e devono essere rispettati per quello che sono. Pertanto nessuna descrizione esteriore dell’essere di ciascuno basata sulla razza, l’etnia, il genere e l’orientamento sessuale, né alcun credo basato su parole umane elaborate dalla religione in cui si è stati educati possono essere usati come giustificazione di rifiuto o di discriminazione.

bottom of page