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IO CREDO (di don Michele Do)

Aggiornamento: 10 mag 2021




Don Michele Do è nasce a Canale d’Alba il 13 aprile 1918 e muore a Saint Jacques il 12 novembre 2005.

Nato una famiglia molto semplice. Il padre, falegname e contadino, morì molto giovane. La madre, donna di profonda e radicata fede, lo crebbe con dedizione assoluta.

Entra in seminario giovanissimo e conosce, tra i suoi educatori, don Natale Bussi che gli trasmetterà l'amore per la cultura. I suoi studi continuano presso la Gregoriana di Roma continuando a risiedere presso il seminario lombardo.

In quegli anni allarga i suoi orizzonti culturali e umani. Furono anni in cui divennero evidenti le inquietudini che lo condurranno a una ricerca costante, in dialogo con persone di alta spiritualità.

Vive il grande dramma della lotta antifascista.

Fu un periodo particolarmente travagliato, in cui don Michele approfondì la sua ricerca sull’essenza del cristianesimo e la missione della Chiesa e decise di scegliere una vita appartata e monastica, per vivere il messaggio evangelico in semplicità e radicalità.

Diviene rettore nel piccolo paesino valdostano di Saint Jacques.

Nella sua solitudine montana avverte profondamente l’esigenza di comunicare il suo pensiero.

Negli anni cinquanta entra in una comunione profonda e radicale con sorella Maria dell’eremo di Campiello e con don Primo Mazzolari, che ritengono l’esperienza di don Michele molto significativa. Dal suo eremo allaccia relazioni con altre persone di alta spiritualità come G.Acchiappati, G.Vannucci, D.M.Turoldo, E.Balducci, don Sirio Politi, R.Panikkar.

In dialogo con loro, don Michele vive un profondo cammino interiore che lo rende capace di incrociare e di attraversare le inquietudini del cristianesimo di quegli anni e quelle più vive e profonde del cuore umano.

Don Michele elabora un suo pensiero religioso.

E' una sintesi conquistata in una lunga e rigorosa ricerca, andando coraggiosamente oltre le formulazioni fossilizzate da secoli: la reinterpretazione del peccato originale, la revisione del concetto di Dio che non opera nulla dall’esterno, la rivisitazione radicale dei concetti di giustificazione, di redenzione, di sacrificio espiatorio, di salvezza, di Chiesa e di Regno di Dio. Una sintesi in cui, superato ogni angusto concetto di Chiesa e di privilegio religioso, si scopre la vera eterna e sempre nuova alleanza “ontologica” tra Dio e la creatura.

Nascono così la sua formulazione del Credo, la splendida liturgia del battesimo, il canone di una bellezza e verità struggente.

Don Michele Do muore a Saint Jacques il 12 novembre 2005.

Vedeva la morte come un salire più in alto, in un inesse più profondo con Dio, quello fatto balenare da Gesù nell’ultima Cena, affidato all’eterna vita di Dio.

Così si esprimeva in un incontro ad Alba: La mia ardente speranza è che, varcando la soglia, possa finalmente trovare e scoprire quel volto così a lungo, così faticosamente, in tanto tormento e travaglio amato e cercato (perché chi ama cerca e chi cerca ama) infinitamente più grande del mio cuore e del mio sogno, ma non contro”.

(fonte sito Fraternità Archè )


Qui sotto il suo Credo che traduce il suo percorso spirituale trovando la rinnovata e autentica adesione all'annuncio evangelico di Gesù di Nazareth:



Credo in un solo Dio che è Padre, fonte sorgiva di ogni vita, di ogni bellezza, di ogni bontà; da lui vengono e a lui tornano tutte le cose.

Credo in Gesù Cristo, Figlio di Dio e figlio dell'uomo, immagine visibile e trasparente dell'invisibile volto di Dio, immagine alta e pura del volto dell'uomo così come lo ha sognato il cuore di Dio.

Credo nello Spirito Santo, che vive ed opera nelle profondità del nostro cuore, per trasformarci tutti ad immagine di Cristo.

Credo che da questa fede fluiscano le speranze più essenziali della nostra vita: la comunione dei santi e delle cose sante, che è la Chiesa, la buona novella del perdono dei peccati, la speranza della risurrezione che ci dona la certezza che nulla va perduto nella nostra vita, nessun frammento di bontà e bellezza, nessun sacrificio per quanto nascosto ed ignorato, nessuna lacrima e nessuna amicizia.






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