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MEMORIA DI DIETRICH BONHOEFFER. Assassinato dai nazisti il 9 aprile 1945

Aggiornamento: 10 mag 2021


All’alba del 9 aprile 1945, completamente nudo, veniva giustiziato nel lager nazista di Flossenbürg il teologo protestante Dietrich Bonhoeffer. E' stato uno dei teologi che più hanno influenzato generazioni di credenti. E che ancora oggi, attraverso i suoi scritti, aiuta i cristiani e non a percorrere strade "nuove" e fedeli al Dio di Gesù di Nazareth.

I suoi testi e le sue lettere dal carcere (pubblicate nel volume "Resistenza e Resa") hanno costituito per moltissimi di noi una direzione di ricerca significativa per imparare, a volte andando a tentoni, a come stare da cristiani fedeli a Dio e fedeli alla terra.



Per me è nuovamente evidente che non dobbiamo attribuire a Dio il ruolo di tappabuchi nei confronti dell'incompletezza delle nostre conoscenze; se infatti i limiti della conoscenza continueranno ad allargarsi — il che è oggettivamente inevitabile — con essi anche Dio viene continuamente sospinto via, e di conseguenza si trova in una continua ritirata.

Dobbiamo trovare Dio in ciò che conosciamo: non in ciò che non conosciamo. Dio vuole esser colto da noi non nelle questioni irrisolte, ma in quelle risolte. Questo vale per la relazione tra Dio e la conoscenza scientifica. Ma vale anche per le questioni umane in generale, quelle della morte, della sofferenza e della colpa. Oggi le cose stanno in modo tale che anche per simili questioni esistono delle risposte umane che possono prescindere completamente da Dio. Gli uomini di fatto vengono a capo di queste domande così è stato in ogni tempo — anche senza Dio, ed è semplicemente falso che solo il cristianesimo abbia una soluzione per loro. Per quel che riguarda il concetto di «soluzione», le risposte cristiane

sono invece poco (o tanto) cogenti esattamente quanto le altre soluzioni possibili. Anche qui, Dio non è un tappabuchi; Dio non deve essere riconosciuto solamente ai limiti delle nostre possibilità, ma al centro della vita; Dio vuole essere riconosciuto nella vita, e non solamente nel morire; nella salute e nella forza, e non solamente nella sofferenza; nell'agire, e non solamente nel peccato. La ragione di tutto questo sta nella rivelazione di Dio in Gesù Cristo.

Egli è il centro della vita, e non è affatto « venuto apposta » per rispondere a questioni irrisolte. Partendo dal centro della vita determinate questioni vengono semplicemente a cadere, e parimenti viene a cadere la risposta ad esse (penso al giudizio sugli amici di Giobbe!). In Cristo non esistono problemi cristiani ».

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